Gerusalemme, I secolo “C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme”. (Lc 2,36-38) Patronato: Vedove, Vergini, Monache Etimologia: Anna = grazia, la benefica, dall'ebraico Emblema: Pergamena Martirologio Romano: A Gerusalemme, commemorazione dei santi Simeone e Anna, il primo anziano giusto e pio, l’altra vedova e profetessa: quando Gesù bambino fu portato al tempio per essere presentato secondo la consuetudine della legge, essi lo salutarono come Messia e Salvatore, beata speranza e redenzione d’Israele. |
Nelle Chiese orientali una particolare venerazione è riservata molti dei personaggi citati nel Nuovo Testamento, in particolare discepoli di Gesù o degli apostoli. Oggi è invece la festa della profetessa Anna, tutt’altra persona dalla leggendaria madre della Madonna, citata con il vecchio Simeone dall’evangelista Luca nel contesto della Presentazione al Tempio di Gesù: “C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme” (Lc 2,36-38).
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